Eccoci di fronte a un altro splendido salmo 📖, esattamente al salmo numero 9, un salmo molto lungo e che alcuni hanno scisso erroneamente in due salmi, salmo 9A e salmo 9B ma in realtà siamo di fronte a un solo salmo. Qui il concetto cruciale è che Dio si è fatto conoscere dal popolo, ha fatto comprendere quello che Egli desidera da esso e che nel giorno del giudizio chi merita otterrà e a chi non merita sarà tolto. Oltre al fatto che il Signore ✝️ si è fatto ben conoscere, quello che si comprende da questo testo è che Egli ha voluto far capire il suo carattere e quello che desidera da tutti. Ovviamente Dio è giusto e sa come comportarsi contro chi va contro la sua Parola 💬 ed essere al fianco invece degli oppressi, dei poveri, dei puri di cuore che però sono martirizzati su questa terra. Leggete con entusiasmo e curiosità questo stupendo salmo e meditateci su. Libro dei Salmi Bibbia | Salmo 9 | Loderò il Signore con tutto il cuore e annunzierò tutte le tue meraviglie.
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Salmo numero 9
Al maestro del coro. In sordina. Salmo. Di Davide.
Loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
Mentre i miei nemici retrocedono,
davanti a te inciampano e periscono,
perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa;
siedi in trono giudice giusto.
Hai minacciato le nazioni, hai sterminato l’empio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico,
è scomparso il ricordo delle città che hai distrutte.
Ma il Signore sta assiso in eterno;
erige per il giudizio il suo trono:
giudicherà il mondo con giustizia,
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
Il Signore sarà un riparo per l’oppresso,
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate tra i popoli le sue opere.
Vindice del sangue, egli ricorda,
non dimentica il grido degli afflitti.
Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
perché possa annunziare le tue lodi,
esultare per la tua salvezza
alle porte della città di Sion.
Sprofondano i popoli nella fossa che hanno scavata,
nella rete che hanno teso si impiglia il loro piede.
Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
l’empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.
Tornino gli empi negli inferi,
tutti i popoli che dimenticano Dio.
Perché il povero non sarà dimenticato,
la speranza degli afflitti non resterà delusa.
Sorgi, Signore, non prevalga l’uomo:
davanti a te siano giudicate le genti.
Riempile di spavento, Signore,
sappiano le genti che sono mortali.
Perché, Signore, stai lontano,
nel tempo dell’angoscia ti nascondi?
Il misero soccombe all’orgoglio dell’empio
e cade nelle insidie tramate.
L’empio si vanta delle sue brame,
l’avaro maledice, disprezza Dio.
L’empio insolente disprezza il Signore:
«Dio non se ne cura: Dio non esiste»;
questo è il suo pensiero.
Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
Egli pensa: «Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure».
Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l’innocente.
I suoi occhi spiano l’infelice,
sta in agguato nell’ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
Infierisce di colpo sull’oppresso,
cadono gl’infelici sotto la sua violenza.
Egli pensa: «Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla».
Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
Perché l’empio disprezza Dio
e pensa: «Non ne chiederà conto»?
Eppure tu vedi l’affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell’orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell’empio e del malvagio;
Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri,
rafforzi i loro cuori, porgi l’orecchio
per far giustizia all’orfano e all’oppresso;
e non incuta più terrore l’uomo fatto di terra.
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