Ecco arrivati al salmo numero 136 in cui si ricorda la deportazione del popolo di Sion che giunti sui fiumi di Babilonia iniziarono a cantare lodi a Dio. Questo è un salmo davvero molto bello da leggere ma su cui riflettere tanto perchè si scorge in esso il dolore, la sofferenza di quell’antico popolo che ha dovuto lasciare le sue terre per fuggire all’oppressore. Meravigliosi alcuni passaggi di questo salmo in cui però non manca una dose di odio verso coloro che hanno privato della libertà e delle sue terre il popolo di Sion. Libro dei Salmi Bibbia | Salmo 136 | Come cantare i canti del Signore in terra straniera? Leggiamo il salmo.
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Salmo numero 136
Sui fiumi di Babilonia,
là sedevamo piangendo
al ricordo di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.
Là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
canzoni di gioia, i nostri oppressori:
«Cantateci i canti di Sion!».
Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se ti dimentico, Gerusalemme,
si paralizzi la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato,
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non metto Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
Ricordati, Signore, dei figli di Edom,
che nel giorno di Gerusalemme,
dicevano: «Distruggete, distruggete
anche le sue fondamenta».
Figlia di Babilonia devastatrice,
beato chi ti renderà quanto ci hai fatto.
Beato chi afferrerà i tuoi piccoli
e li sbatterà contro la pietra.
Libro dei Salmi Bibbia | Salmo 136 | Come cantare i canti del Signore in terra straniera?
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